lunedì 11 marzo 2013

Il Giappone 2 anni dopo..

Tutti noi sappiamo che è successo a marzo 2011 in Giappone. Un evento di proporzioni catastrofiche che con un terremoto, uno tsunami e la crisi nucleare ha messo in ginocchio il paese del Sol Levante. 20.000 persone tra vittime e dispersi. Nonostante nei tg, in giro..ormai non se ne senta più parlare, i problemi, le gravi ferite mentali e fisiche delle persone colpite e non, continuano a fare danni.
Specialmente gli anziani, che difficilmente riusciranno a dimenticare e ad andare avanti. Ricordi tremendi che continuano ad affollare la loro mente senza darli tregua.
Proprio loro, insieme alle persone che hanno perduto i propri cari, hanno bisogno di molto aiuto e sostegno per poter continuare a vivere.
Per fortuna, i Giapponesi, con la loro forza d'animo riescono sempre a riprendersi da tutto e anche da questa immane tragedia sono sicura che ne usciranno con l'animo rinforzato. Da ogni tragedia, errore del passato hanno imparato a migliorarsi. Un monito che dovrebbe essere d'esempio anche per l'Italia.
Mi è difficile negare l'ammirazione che provo per il forte e valoroso popolo giapponese.
Ho trovato, girovagando fra tanti link inutili postati su facebook, questo sito dedicato a un'iniziativa molto dolce che hanno trovato per alleviare le sofferenze degli anziani che vivono vicino a Fukushima.
Japan Earthquake Survivors Comfort Robots
Piccole foche robot (gli animali hanno molti lati positivi come purtroppo alcuni lati negativi magari non gestibili da anziani provati) che fungono da conforto a questi signori tormentati. Una sorta di pet-therapy con i peluche. Molti anziani si sono molti affezionati a queste piccole tenere fochette e di cui hanno continuamente un gran bisogno per superare il trauma. Come potete leggere nell'articolo inglese sul "The Guardian" gli animaletti vengono affidati alle cure degli anziani dal mattino, per poi essere ricaricati durante la pausa pranzo e tornano nelle loro amorevoli mani nel pomeriggio. Al momento sono state donate 2 fochette e che a turno vengono date ai diversi anziani presenti nella casa di cura di Suisyoen (circa 30 km da Fukushima). Anche perchè questi simpatici robot sono piuttosto costosi. Ma se ce ne sarà bisogno ne verranno donate altre.
Spero proprio che almeno per un pò riescano a sentirsi sereni e al sicuro. Io, personalmente, vorrei andare ad abbracciarli uno per uno per confortarli. Amo le persone anziane e penso che abbiano molto da offrire e da insegnare. Bisogna sempre rispettare gli anziani e capire che ogni persona è preziosa e unica.
Concludo qui il mio post con una tenera foto di una signora con il suo "Paro" (la foca robot).
Dia



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